Da Lunedì… Niente più dolci

Storie di una mamma

Lunedì alla vernaccia

Un tempo si faceva il coniglio alla vernaccia, ed era pure molto buono.

Oggi si guida con il bottiglione della vernaccia.

E chi lo fà mette a rischio la VITA di persone innocenti, che della vernaccia non conosco manco l’odore. 

Fortuna che è andata meglio, di come poteva andare, fortuna che oggi posso scrivere qui, con toni leggeri, ma pur sempre estremamente ACCUSATORI nei confronti di un uomo che a 60 si mette alla guida del suo pandino, completamente ubriaco, ma così ubriaco da non riuscire a reggersi in piedi… figurarsi premere il pedale del freno al momento giusto!!! E davanti a questo essere, c’era la mia piccola amichetta, che tornava a casa felice perché l’attendeva la nostra serata Mc Donald… Pensava a tutto, tranne che uno stronzo ubriaco la tamponasse, quando lei era FERMA, in colonna. Una colonna che avrebbe notato pure un cieco. Lo stronzo non ha neanche frenato, non si è reso conto di nulla. Nell’abitacolo della sua macchina la vernaccia e il suo sangue erano una cosa unica.

Quando siamo arrivati in soccorso, “El Vernaccia” non si reggeva in piedi, ha rischiato più volte di cadere spiaccicato per terra, e la cosa devo dire mi avrebbe fatto un certo piacere, continuava a dire che era la schiena dolente per l’incidente a farlo barcollare. Diceva cose senza senso, ha provato pure a dire che i danni alla macchina della mia amichetta c’erano già…. ma dopo un secondo se ne era già dimenticato, perchè i criceti nel suo cervello urlavano a gran voce “VERNACCIA!!! VERNACCIA!!!!” e ovviamente le confondevano le idee….

Ha firmato il CID, ha tentato più volte di salire in macchina, senza riuscirci. Alla fine ha messo in moto ed è andato via.

La mia amichetta oggi è dall’ortopedico, la macchina andrà dal meccanico. A me è rimasto il freddo della paura nel vedere quest’uomo alla guida di una macchina. Poteva ammazzare qualcuno e non se ne sarebbe neppure accorto. ImageMa, grazie al cielo, è andata bene. Ora il mio Elfo racconta a tutti dell’incidente… e lo fa come se fosse la storia più importante che potesse raccontare… e forse ha ragione, perchè se racconti questi storie, vuole dire che tutto è andato bene…si, che tutto alla fine è andato bene.

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Lunedì di pensieri pesanti

Ho caldo. Ma un caldo che non ho provato mai, sarà che non sono mai stata incinta di 7 mesi a luglio di un estate africana.

Sono stanca. Ma stanca da appena mi alzo, fino a raggiungere livelli incommensurabili dalle 18 della sera, sarà che non sono mai stata incinta di 7 mesi e sono ancora a lavoro. 

E immersa in questo caldo e in questa stanchezza, ho deciso che forse non tornerò a lavorare dopo la nascita della mia bimba. 

Lo sò che “c’è crisi”. Ma non mi sembra più giusto far pagare lo scotto della crisi ai miei figli, il bene più prezioso che ho. Voglio godermi ogni loro momento, voglio vederli ridere e non voglio più avere paura di non avere tempo per loro. voglio che entrambi crescano con me e con il loro papà, senza essere sballottati tra asilo e parenti.

Non ne vale più la pena. con lo stipendio che prendo non riuscirei a pagare due asili. E non ho più voglia di lavorare senza mai essermi sentita dire “brava”, oppure “grazie”, oppure buongiorno quando arrivo in studio. 

Voglio vedere crescere i miei figli. Mi sono stancata di aspettare che a crescere sia il mio capo, mi sono stancata di insegnargli la buona educazione, se non ha capito a 40 anni che il rispetto è alla base di ogni rapporto, pure quello di lavoro, non lo capirà mai.

E io non ho più energie da concedere. Tutte le energie che ho le voglio conservare per fare il solletico ai piedini dei miei bimbi, per fare le torte che non ho mai avuto il tempo di fare, per coccolare la mia mamma che sorride sempre, anche dopo il tumore, ma lo sò che è impaurita e me la voglio abbracciare forte, tutte le volete che ne ho voglia, senza dover aspettare di essere libera dal lavoro.

Voglio avere tempo per mio marito. Voglio fargli trovare un pranzo diverso ogni giorno, voglio che torni a casa e possa finalmente rilassarsi, senza dover pensare più a nulla… Voglio fargli la pasta con il sugo di pomodori VERI e non voglio più comprare quei sughi di plastica che del pomodoro non hanno che il colore. 

Rivoglio la mia libertà. Voglio fare la mamma. Ed essere pagata in risate cristalline….

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Lunedì… con la maglietta.

Ascella Pezzata perdura in studio.

E’ bello arrivare in studio, e sapere che lui è lì,  e lo capisci appena varcata la soglia, perchè la fragranza di sudore ti accoglie. Sono cose belle, per una donna incinta di 6 mesi, in preda alle nausee gravidiche che dovevano durare solo i primi tre mesi…

Oggi è venuto abbigliato con la maglietta. Rossa e Attillata. Perchè deve fare bella mostra dei suoi pettorali. Peccato che sia più largo che lungo, quindi l’effetto non è sicuramente quello sperato.

Parla poco… peccato. Sono sicura che direbbe cose simpatiche. Ma io aspetto, prima o poi parlerà. E questo blog avrà tanti tanti nuovi post!!!!

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Lunedì… e il mio nuovo collega

Ebbene sì. Cari amici il destino mi ha sorriso nuovamente, e in studio è arrivato il nuovo collega. Per intenderci, quello che mi sostituirà durante il mio periodo di maternità.

Vi voglio fare felici, e voglio farvi emozionare descrivendovi questo essere.

Arriva in ufficio. Puntuale.

Camicia a righe rosa-lilla. Maniche lunghe arrotolate sul braccio. I primi 5 bottoni sbottonati sul davanti, a mostrare un pezzo rasato di recente di petto, con ricrescita pelo. Collana, o sarebbe meglio dire collare al collo in acciaio, e naturalmente abbinato bracciale della medesima fattura. Jeans attillati. Peso stimato 98kg. Altezza 1.60cm. Capelli in testa: nessuno.

Il pezzo forte? Ascella pezzata, e odorosa. A mascherare questo immondo odore, una spruzzata di profumo.

Sto rimpiangendo Cervello Leopardato, che se non altro aveva un buon gusto nel scegliere l’abbigliamento e il profumo.

Devo aggiungere altro? No, penso sia sufficiente. Non ho ancora avuto modo di apprezzare le sue doti di lavoratore. Ma non oso immaginare di averlo seduto a fianco per istruirlo su cosa dovrà fare quando io sarò a casa.

Sono incinta, e gli odori mi fanno venire il voltastomaco. Se non si lava, finirò con il vomitargli addosso.  E la cosa, vi devo dire la verità, mi suscita un certo piacere.

dimenticavo… la suoneria del suo cellulare è di Gigi d’Alessio…

Adesso sò di avervi rallegrato la giornata.

Buon deodorante a tutti!!!!

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Un giorno in sala d’attesa

Come ormai sapete, ho avuto la benedizione di aspettare un nuovo bimbo. E tra tutte le incombenze della gravidanza, c’è quella di fare la famosa “ecografia morfologica”.

Sono prenotata in ospedale, ma senza orario, si visita in ordine di arrivo. Va bè è un servizio pubblico, e non mi lamneto, così con Danimarito dopo aver lasciato Elfo malato a casa con super nonna Maria, ci rechiamo di buonissimo umore in ospedale.

Al nostro arrivo nella sala d’attesa troviamo molta gente. Sono le 10 del mattino, e in fila ci sono Signoramoltograssa, Signoracapellopaglia, SignorAntistasminico e poi altri personaggi che durante le ora di attesa hanno preferito il silenzio, che a volte è meglio.

Mi siedo.

Signoracapellopaglia mi guarda e mi fà:

“incinta? eh eh…” come se avesse svelato il terzo segreto di madjugori.

“E si, se sono qui…” e iniziano le domande di rito…

“E’ il primo figlio?”

“no.. il secondo.. ho un maschietto di tre anni”

“sà già cosa è questo?”

“no…”

intanto in sottofondo Signoramoltograssa “VAI A CHIAMARE IL DOTTORE CHE SI STACCA LA PROTESIIII” rivolta alla figlia.

“speriamo sia femmina, sà tutte le mie cognate hanno avuto la coppia, grossa fortuna le femmine si sà sono tanto migliori dei maschi, e io invece l’unica stronza che ho avuto due maschi!!!”

“Va bhè signora, mica è una disgrazia avere due figli maschi…”

“eeeeeeeee sapesse, ho vissuto nel terrore che si drogassero, che fumassero quella cosa…come si chiama.. eroina!!!”

“signora esagerata, mica si drogano solo i maschi..” Al che la signora, spalanca gli occhi come se le avessi aperto un mondo, forse non ci aveva mai pensato… comunque per un po’ resta in silenzio.

intano in sottofondo Signoramoltograssa “HO L’OPERAZIONE FATTA DA POCO… MI APRONO I PUNTI!!!!VAI A CHIAMARE IL DOTTORE…” Sempre rivolto alla figlia

SignorAntistasminico aspetta con la moglie incinta di 5 mesi, e racconta del parto del suo primo figlio

“quando mia moglie ha protrito, io me ne sono rimasto a casa, ho aspettato il momento giusto, cioè 7 cm di apertura..”

“Veramente sono 10 di dilatazione..” dice la moglie

“E va bhè è uguale… comunque sono rimasto a casa, ho dormito e quando sono tornato era tutto pronto… e mica potevo restare a tenerle la mano per tutta la notte!!!!” Che uomo, solo a vederlo avrei desiderato di adottare.. un cagnolino, anziché riprodurmi con uno così. Ma non si arrende e continua “io se ho l’allergia, mi prendo un antistasminico e sto bene..”

Nel frattempo arriva una signora, bionda, decisamente una bella donna, calza a rete con la riga, tacco 12, stampella.

Signoracapellopaglia la scansiona, e subito la interroga:

“Lei chi è??”

“come chi sono????” Della serie, cosa te ne frega???

“Perché hanno già chiamato per le visite… le chi è??? Sig.ra ROSSI????”

“si, sono io.”

“E perchè è arrivata adesso??? lo sà che l’hanno chiamata alle dieci meno dieci???Ora sono le 10:30!!!”

“Veramente ho appuntamento per le 10:30”

“E perchè l’hanno chiamata alle dieci meno dieci??? E’ sicura dell’orario??? Guardi che io ho appuntamento alle dieci e non mi hanno ancora chiamata…”

intanto in sottofondo Signoramoltograssa “DOVEVO VENIRE ARMATA CON LE STAMPELLE ANCHE IO, PER SPACCARGLIELE IN TESTA.. IO HO APPUNTAMENTO ALLE 10!!!!”

Mentre questo simpatico scambio di battute si consuma, la dottoressa chiama la Sig.ra Rossi, perchè lei aveva appuntamento alla 10:30, ma Signoracapellopaglia non era nemmeno prenotata!!!! E Signoramoltograssa doveva entrare in un’altro ambulatorio…

Io resto sola soletta, in attesa della mia visita che mi farà rivedere il ripieno del mio pancione… che è sempre una meraviglia, che dopo tutto questo show ero ancora più di buon umore… che dopo aver visto quel delizioso piedino, mi sono sentita la donna più felice del mondo!!!!

Buon attesa a tutti!!!!

 

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C’era un tempo…

C’era un tempo in cui manumoglie e danimarito passavano il loro tempo libero in assoluto relax, facendo maratone de “il signore degli Anelli”, oppure prendendo al volo i biglietti per il concerto al Campovolo…

C’era un tempo in cui gli stipendi in entrata erano sostanziosi, non ancora drammaticamente tagliati dal part time e dal licenziamento, e non si badava a spese, e le borsette di manumoglie erano sempre deliziose e piccolissime.

C’era un tempo in cui Danimarito vestiva con jeans firmati, e ogni stagione si cambiava.

C’era un tempo in cui Danimarito e Manumoglie dormivano come ghiri fino a tarda mattina, svegliandosi all’ora di pranzo e facendo colazione al bar con cappuccino, pasta e lettura rilassata del quotidiano

C’era un tempo in cui si credeva di essere felici, e che si fosse arrivati al “meglio” della nostra vita insieme.

Poi è arrivata la felicità, quella vera.

Fatta di notti in bianco, di pappe e pannolini, di primi passi e di risate meravigliose e contagiose. E tutto ha avuto una luce diversa. Sono finite le sere relax, i film al cinema, così come i concerti.

Le scarpe nuove ora sono solo n°25, e le borsette di Manumoglie sono grandi spaziose e poco fashion, ma piene di qualsiasi cosa un bimbo abbia bisogno.

E dopo tutto questo, Manumoglie e Danimarito hanno deciso che è ora di ricominciare. E’ ora di dipingere una nuova cameretta, rimontare una culla, e ricominciare a cullare un fagottino morbido morbido.

E mai, mai il tempo passato fu rimpianto. Ma solo conservato in un cassetto con la scritta “Cose che pensavo dessero felicità”.

 

 

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Sabato… al mercatino

Sabato mattina. Sole alto in cielo, zero nuvole all’orizzonte.

Decido con la mia super mamy di andare al mercatino a comprare un po’ di frutta fresca, che sappia di frutta fresca e non di plastica.

Mia mamy reduce da ospedali e tumore, sta benone, è tornata in forze. Io… da 4 mesi ormai ho una pancia magica, ripiena di bimbo… quindi direi che siamo una coppia ben’assortita.

Arrivo alla bancarella, compro 4 fragole… e poi arriva il buio, vedo stelline e mi sento svenire…

Cerco famelica un posto dove potermi accasciare senza cadere, e trovo una catasta di tappetti di un signore pakistano. Mi sdraio… ormai sento le voci lontane… CHE FIGURA!!!!

Ma oltre a mia mamma, nessuna viene ad aiutarmi, insomma si vede che sono incita e pure che sto male, non è che ho decisodi prendere il sole come una lucertola sopra i tappeti in vendita!!! Sento addiritura una vecchietta che passando chiede a mia mamma: “cos’è successo?? è stanca?”

Ma in mio aiuto arriva il pakistano, va a prendermi l’acqua dalla fontana, mi aiuta a bere e mi offre due caramelle… mi parla con dolcezza, dicendomi di stare pure finché non sto meglio, e non appena riesco a sollevarmi, lui si offre di portarci tutte le buste fino alla macchina!!!

Sono arrivata in macchina, con il pakistano che sorridente mi aiuta a sedermi e mi sistema le buste. Io non sò davvero quanto e come ringraziarlo.

Di questi tempi è cosa rara donare aiuto in cambio di un semplice grazie….

Arrivata a casa Danimarito mi dice “Sempre le solite figure.. non ti posso lasciare un attimo da sola”… Ecco appunto… per fortuna che c’era il pakistano!!!!!

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Lunedì.. dalla Pediatra.

A stare in attesa dalla pediatra del mio elfo, si imparano tante cose. E’ un luogo di riflessione, dove si maturano idee e si imparano le leggi della natura.

Quando arrivo, trovo già in fila mezza città. La sala d’attesa della pediatra è un insieme di germi e batteri, che alla bomba batteriologica sovietica le fà un baffo!!! Mentre aspetto e prego di non prendermi qualche rara malattia, mi guardo intorno, e quel che viedo mi lascia turbata. Realizzo che certe cose, rispetto a quando ero bimbetta io sono molto cambiate.

Ci sono tre bambine. Età media 7 anni. Forse meno. Stanno giocando, e io per far passare il tempo, “gioco” ad accoppiare le bimbette alle loro mamme… E non ci vuole nulla. Bimba con capelli con i colpi di sole, mamma con i colpi di sole. Bimba con leggins e maglia super aderente, mamma con leggins e maglia super aderente con 40 kg di più maldistribiuti. Bimba con maglia di Hello Kitty, mamma con borsa (BORSA!!!!) di Hello Kitty.

E non ho capito se sono le mamme poco cresciute, o le bimbe fatte crescere troppo in fretta… io da piccola, non conoscevo il parrucchiere, non avevo vestiti aderenti, e sopratutto mi vestivo da bambina, e non come era vestita mia mamma!!!!

Stava per arrivare il mio turno… e arriva la bimbetta di 5 anni CON I TACCHI, le Lelly kelly con i tacchi!!!! Io mi sono guardata i piedi, calzati con delle normalissime geox… e quasi mi sono sentita fuori luogo!!!

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La festa della Donna

Manumoglie stamattina a Danimarito: “Danimaritoooooooooooo oggi è l’otto…. l’OTTOOOOO!!!!”

Elfo, prontamente risponde: “papà…. è cotto!!!! è COTTO!!!!!”

Ho riso così tanto… che mi son scordata della festa della donna!!!!

Danimarito ha promesso però un mazzetto di mimose presi al semaforo vicino casa… that’s amore….

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La settimana più brutta della mia vita

E il titolo rende meno, di tutto quello che è accaduto…

Mia mamma è stata operata al seno lunedì.

Io, elfo, Danimarito, Parentado al completo, amici vicini e lontani, TUTTI a letto con febbre e influenza. Mia mamma SOLA. Nell’unico momento della sua vita in cui aveva bisogno di avere vicino le persone a cui vuole più bene.

Aggiungi mio padre, 85 anni, non vedente. A casa. DA SOLO.

E’ rimasta libera da influenza l’Angelo della nostra famiglia, SuperZia. E lei è stata l’ombra di mia mamma in tutti questi giorni, mentre io alternavo febbre a vomiti e bellissime diarree, e cercavamo a turno di somministrare medicine al piccolo Elfo in preda al delirio della febbre alta.

SuperZia è con mia mamma, che non ha avuto un post intervento dei migliori, non si è fatta mancare proprio nulla, e io da casa seguivo via telefono le odissee, raccontate da SuperZia che cercava di non farmi preoccupare, ma spesso abbiamo finito le nostre telefonate con un silenzioso pianto “a due”.

Ora siamo in attesa che tutto volga al meglio. Io ho ancora i postumi dell’influenza, la diarrea è con me, si è affezionata al mio intestino… quando mi corico la sento che da dentro canta: ” E non ci lasceremo maiiiiii…. ”

In questi 5 giorni, ho perso due kili, 30 anni di vita, e la serenità.

Mi devo impegnare, molto, per non piangere. Ma non molliamo.

E questi giorni sono stati la conferma che gli angeli esistono davvero. Una di questi si chiama SuperZia.

 

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